«Se io non sono per me, chi è per me? E se io sono solo per me stesso, cosa sono? E se non ora, quando?»
(R. Hillel, Pirkei Avot, I.14.)
Il 13 febbraio 2011 le piazze di tutta Italia si riempirono per la manifestazione nazionale di Se non ora quando, il movimento fatto di donne che volevano cambiare una politica (a quei tempi era il governo Berlusconi) che ledeva la dignità della donna. Queste le loro parole:
«Quello che emerge dalle intercettazioni e dai racconti delle protagoniste non è solo un discutibile stile di vita di chi dovrebbe governarci, fatto che da solo basterebbe a dichiararlo inadeguato a ricoprire il ruolo di capo di governo. Quello che emerge non riguarda solo la sua vita privata, la sua camera da letto. Anche se non fossero stati commessi reati, e da quello che la stampa riporta delle indagini sembrerebbe il contrario, quello che emerge da tutta questa storia ha una straordinaria rilevanza pubblica e politica. Ma se cosi è, è altrettanto importante che si materializzi collettivamente sulla scena pubblica l’indignazione che determina: per rispetto e responsabilità verso noi stesse, verso le nostre figlie, verso le ragazze e i ragazzi di oggi. Il bunga bunga berlusconiano è tutt’uno con il suo modo d’interpretare il potere e il governo. Aveva detto bene Veronica Lario quando parlò di divertimenti dell’imperatore e di fine della politica».
La manifestazione si svolse anche a Torino e vide la partecipazione di migliaia di persone, donne, uomini e bambini, che protestavano e chiedevano una migliore condizione femminile che riguardasse la vita di ogni giorno, il lavoro, la famiglia e le politiche sociali.
Per maggiori informazioni: https://www.lastampa.it/cultura/2011/12/12/news/se-non-ora-quando-br-qual-e-la-storia-del-movimento-1.36913760