Molti mi hanno chiesto dove fossi finito, perché non aggiornavo il mio blog. Bhé, ero semplicemente in “vacanza” in Italia.
“Come in vacanza?” – vi chiederete voi. Si, ormai sono arrivato al punto che Berlino è la mia casa e l’Italia il posto dove vado a riposarmi (come se mi servisse riposarmi più di quel che già faccio).
Comunque, per la cronaca, sono stato circa un mese in Italia, tra Torino e la Puglia, tra amici e parenti, per ricordarmi com’è stare tra facce conosciute e amichevoli. Tra l’altro, in mezzo c’era anche un matrimonio pugliese e ho detto tutto! Vi tralascio le informazioni, tanto i miei amici terroni sapranno cosa significa e amici leghisti non ne ho, quindi siamo a posto.
Sono tornato a Berlino ormai da due settimane e ho già avuto modo di riprendere la vita frenetica: feste, mostre e feste!
Appena arrivato, scopro che in città è stata allestita la mostra gratuita delle fotografie del World Press Photo 2012, all’interno del prestigioso Willy-Brandt Haus (la sede nazionale del Partito Socialista Tedesco – SPD).
Non ci penso due volte e mi trovo immerso nelle foto di reportage che immortalano l’anno appena passato: Fukushima, la strage di Oslo, la primavera araba, lo tsunami, ma anche scene di sport, di amore, di personaggi famosi, di animali. Il tutto è correlato da due grandi iMac che permettono di interagire con la mostra e visionare anche gli scatti non presenti all’interno dell’esposizione, con tutti i relativi dettagli.
Non è stato possibile visitare il resto dell’edificio perché era in corso una conferenza stampa dei rappresentanti dell’SPD, ma penso che ne valga la pena: un palazzo interamente in vetro e acciaio, con ascensori panoramici e ballatoi che danno sull’interno della costruzione.
Inoltre, in questi giorni, presso la Helmut Newton Foundation è allestita la mostra: “Helmut Newton: white women/sleepless nights/big nudes”, credo che meriti una visita anche questo allestimento.
Per parlare di Berlino, sabato scorso si è svolta la Christopher Street Parade (conosciuta in Italia, e non solo, come Marcia dell’orgoglio omosessuale, o Gay Pride), in ricordo degli eventi che accaddero in quella via di New York negli anni ’70 (qui la storia completa).
La parata è solo il culmine conclusivo di un mese di iniziative ed eventi volti a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo i diritti delle persone omosessuali, ancora oggi, troppe volte negati, soprattutto in un Paese come l’Italia, ancora schiavo di una politica cattolica e bigotta. L’impegno comune di una campagna di sensibilizzazione è dimostrata dal fatto che alla parata fossero presenti ufficialmente il partito socialista (il secondo del Paese, dopo la CDU della Merkel), il partito liberale, il partito dei verdi e il movimento dei Pirati (l’equivalente del Movimento 5 Stelle, formato interamente da ragazzi e ragazze al di sotto dei 35 anni) e dal fatto che uno dei carri fosse sponsorizzato dall’ospedale Vivantes, segno “che da queste parti il richiamo dell’attenzione a proposito delle tematiche legate alla salute non sia solo un buonismo di facciata, ma rispecchi una sincera volontà di informare sui rischi delle malattia sessualmente trasmissibili, ancora troppo diffuse e sulle quali c’è ancora cattiva informazione.” (Riccardo Motti)
Tra poco, pubblicherò le fotografie sulla mia pagina Flickr e potrete rendervi conto della grandezza e bellezza dell’evento. Mi è valso anche un bacio da parte di un manifestante dopo essersi messo in posa per farsi fotografare da me.
Cambiando argomento, Berlino è invasa da una moltitudine di bandiere giallo-nere-rosse e ogni bar, tabaccaio, panettiere, toilette pubblica ha sul lato della strada un televisore enorme che trasmette le partite. Si, avete capito bene. I tedeschi guardano tutte le partite degli Europei, non solo quelle della Germania, a differenza degli italiani che sono Popolo solo quando gioca l’Italia e non quando gli sfilano dal portafoglio tutti i soldi, gli portano via il lavoro, i servizi e tutto ciò che di bello e buono c’è nel nostro Paese.
Io sono tra quel milione di persone che non guarderanno gli Europei in Ucraina che, oltre ad essere uno dei Paesi con il numero più elevato di corruzione e prostituzione d’Europa, ha anche sterminato almeno 12 mila cani randagi (qui l’articolo de La Stampa), ma qui a Berlino è davvero impossibile. Bisognerebbe stare rintanati in casa per non essere assaliti dalle immagini delle partite che giungono da ogni parte. Da sportivo e fotografo, spero vivamente che vinca la Germania, in modo da poter fotografare i festeggiamenti che, a Berlino, si preannunciano fantastici.
Per quanto riguarda me, sono diventato davvero berlinese: il 2 luglio cambierò la mia terza casa, ovvero il secondo trasloco in sei mesi, un record anche per i berlinesi stessi e mercoledì andrò a registrarmi, o Almeldarmi – come si dice in gergo – e diventerò ufficialmente domiciliato in città!
Per ora direi che è tutto, vi ho annoiato abbastanza per oggi. Nei prossimi giorni, vi racconterò le prossime avventure da Berlinese d’oc (nel senso di occitano!).
Un abbraccio circolare.