Giorno 111: Prima di partire
Giorno 111: Prima di partire

Giorno 111: Prima di partire

Ho appena finito di preparare la valigia.

Pensavo di non riuscire a chiuderla da quanta roba ci ho messo dentro. Volevo comprare ancora dei regali per gli amici di Torino, ma dovrò rinunciare altrimenti, al posto mio, viaggeranno solo due valigie.

Le ultime settimane sono state molto intense. Ne ho approfittato per fare tutto quello che non avevo ancora fatto in questi quattro mesi.

Sono riuscito ad andare a vedere una partita dell’Alba Berlino (la squadra di basket della città) che mi ha regalato emozioni stupende. Al contrario di quanto siamo abituati in Italia con il calcio, il palazzetto era pieno di famiglie con bambini, ragazzi e ragazze molto giovani, tutti colorati di giallo, che tifavano la propria squadra. Niente urla o insulti alla squadra avversaria, ma solo canzoncine e battiti di mano a tempo a seconda di ciò che avveniva in campo. Inoltre, lo spettacolo era anche oltre la semplice partita (per la cronaca dominata e vinta dalla squadra di casa) ma era anche per i balletti, la musica, la mascotte che lanciava magliette e chi la prendeva, doveva scendere in campo e, se segnava dei tiri liberi, vinceva dei biglietti gratis per un’altra partita. Oltre ad un dirigibile radiocomandato che regalava un orsacchiotto (simbolo di Berlino) a chi riusciva ad acchiapparlo. Sembravo un bambino, quando mano nella mano con il suo papà entra allo stadio per la prima volta. Ero emozionatissimo.

Piccola nota: avevo pagato i biglietti solo 12 euro e, guardando la mappa su internet, pensavo di essere in piccionaia a guardare la partita. Invece, ero a soli 6 file dal campo, nel pieno della curva dei tifosi dell’Alba. Indescrivibile!

Come se non bastasse, mi sono dato alla scoperta della Berlino abbandonata, con due amici italiani conosciuti qui a Berlino.

La prima nostra meta è stata lo Spreepark, un Luna Park della DDR, abbandonato dal 2001, immerso nel parco di Plänterwald (www.spreepark.de).

Sapevamo che era sorvegliato e che fosse vietato entrare per fotografare ma, quando siamo arrivati era aperto e all’interno si svolgeva una rievocazione di una battaglia del 1945, per la Biennale di Berlino.

Sono così riuscito sia a fotografare questo meraviglia della città, oltre che a un bellissimo momento di storia.

Una delle cose che adoro di questa città e che gli eventi pubblici come questi, vengono esplicitamente vietati agli esponenti di estrema destra, cosa che noi non sappiamo neanche cosa sia.

Sempre per quanto riguarda la storia, tramite un’amica della mia fidanzata, sono stato chiamato a documentare fotograficamente un evento pubblico, organizzato dal Grüne Party (il Partito dei Verdi, terzo partito della Germania, dopo CDU e SPD).

L’evento era per chiedere al Comune di Berlino che venga intitolata una strada a Silvio Meier, un antifascista ucciso il 21 Novembre 1992, durante una collutazione con un gruppo di neonazisti, nel quartiere di Friedrichshain. (qui potete vedere l’articolo, in tedesco, con le mie fotografie).

Per me, ho organizzato due book fotografici con delle amiche tedesche e continuato a fotografare tutto ciò che di bello questa città offre.

Per caso, sono entrato al Museo di Scienze Naturali, ad entrata gratuita e ho fotografato lo scheletro di Brontosauro più grande del mondo (record comprovato dalla targa dei Guinness dei Primati).

Per concludere, sono contento di rientrare a Torino, vedere un pò di facce amiche, la mia famiglia, ma non nego, d’altra parte, di voler rientrare al più presto a Berlino, perché le cose da fare sono ancora tante.

Un abbraccio circolare a tutti voi!

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