Giorno 190: Io, te e… il ciclista teutonico
Giorno 190: Io, te e… il ciclista teutonico

Giorno 190: Io, te e… il ciclista teutonico

Ad un tedesco potete fare (quasi) ogni cosa.

Potete rubargli la macchina. Potete rubargli dei soldi. Potete rubargli la fidanzata. E loro non vi direbbero niente.

Ma c’è una cosa che non si deve assolutamente toccare ad un tedesco: le piste ciclabili.

A Berlino, le piste ciclabili sono un luogo inviolabile.

Se passeggiate per le strade della città sicuramente vi imbatterete in una pista ciclabile e, altrettanto sicuramente, sentirete scampanellare.

Il ciclista tedesco sulle piste ciclabili non pedala, ma vola a bassa quota. Raggiunge velocità inimmaginabili. Sembra di assistere alla volata finale del Tour de France o del Giro d’Italia.

Il problema è che, a Berlino appunto, ci sono ogni giorni migliaia di turisti che camminano incoscientemente proprio sulle piste ciclabili e la scena a cui si assiste ripetutamente è più o meno questa.

Il ciclista tedesco medio inizierà a scampanellare dalla distanza di 20 chilometri, quando sarete ancora un puntino all’orizzonte. Neanche lui è in grado di distinguere cosa sia quel puntino, se si tratti di un miraggio o se esista davvero, ma dentro di sé sentirà l’istinto irrefrenabile di scampanellare a priori.

Quando sarà a pochi metri da voi, invece di portare la propria mano sul freno, come chiunque al mondo farebbe, lui la terrà sul campanello e continuerà incessantemente ad usarlo.

A questo punto, solitamente, il pedone terrorizzato, con un abile balzo, si toglierà dalla traiettoria, sentendo solo passare una marea di insulti educati in tedesco (sicuramente il ciclista vi insulterà usando il “Sie”, l’equivalente del “Lei” italiano).

Questo è quello che avviene quasi quotidianamente in città.

Avevo letto su una rivista tedesca (non chiedetemi quale, perché era una di quelle pause meditative, generalmente seduto in una toilette) un’inchiesta relativa gli incidenti ciclabili.

Circa il 90% degli incidenti avvengono tra pedoni e ciclisti, e il restante 10% avvengono per imperizia di quest’ultimo (strade bagnate, velocità sostenuta) o contro automobili.

Ciò che mi aveva colpito della statistica erano proprio i dati relativi agli incidenti con i pedoni. I dati (sempre se ricordo bene) erano inquietanti: su 100 incidenti, 98 erano turisti. E indovinate da dove provenivano quei turisti?

46 erano italiani e 44 americani, mentre i restanti 10 sono di altri Paesi della Unione Europea o del mondo.

Non è un caso che gli incidenti maggiori li provochino proprio i turisti provenienti da quei Paesi dove l’educazione stradale (per l’esattezza quelle relativa alla ciclabilità) sia inesistente.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, Lance Armstrong a parte, credono che la bicicletta sia un nuovo menù di McDonald’s, mentre per gli italiani, popolo di automuniti ignoranti (nel senso che ignorano le regole del codice della strada, dove i ciclisti e i pedoni hanno sempre la precedenza), le biciclette sono quelle cose da prendere in pieno, stile videogioco.

Questo è quanto.

Per concludere, se camminerete un giorno per le strade di Berlino e, ad un tratto vi imbatterete in una striscia rossa che scorre parallela alla carreggiata delle automobili, non fermatevi a pensare: “Ma guarda questi comunisti della DDR! Ci tenevano proprio ad evidenziare la loro fede politica”. Perché sicuramente il pensiero successivo sarebbe: “Ma cos’è questo rumore incessante? Sembra un campanello…”

Per evitare denunce e minacce:

– i numeri del sondaggio sono inventati e ingigantiti volutamente, per rendere l’articolo più scorrevole e divertente. Come ho sottolineato più volte nel testo, non ricordo dove avevo letto l’articolo, ma ricordo più o meno che i numeri erano realmente così alti e drastici.

– L’articolo non intende insultare nessuno, né il ciclista teutonico, né l’italiano sprovveduto, né tanto meno l’americano obeso. E per evitare spiacevoli problemi: non possiedo armi di distruzione di massa. Americani non c’è bisogno di invadermi casa.

– Vi sconsiglio di provare a rubare la macchina, i soldi o la fidanzata ad un tedesco. Non sono sicuro della reazione pacifica di quest’ultimo…

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