“Benvenuti alla Porta di Brandeburgo, al simbolo dell’unità tedesca!
Questo è stato per quasi tre decenni il simbolo della divisione di Berlino e della Germania. 25 anni fa questo era il punto in cui le persone dell’Est e dell’Ovest ballavano.
Qui in Berlino, in tanti luoghi della DDR e nei nostri paesi confinanti dell’Europa centrale e orientale, Cittadine e Cittadini coraggiosi hanno scritto la Storia: la storia tedesca, la storia europea, la storia del mondo.
A loro dobbiamo la fortuna della rivoluzione pacifica. Ci inchiniamo davanti alla risolutezza, al coraggio e all’energia di queste persone, molti dei quali sono tra di noi. Per esempio cito le militanti Ulrike Poppe e Freya Klier e il nostro cittadino onorario Wolf Biermann. Ha avuto anche un ruolo centrale il fatto che nei nostri paesi confinanti ci furono persone che accelerarono la battaglia per la libertà – come Lech Wałeşa – che è oggi qui. E altri, che con la loro accortezza e il loro coraggio fecero in modo che la rivoluzione pacifica fosse possibile. Primo fra tutti Miklos Nemeth, l’ex Primo Ministro ungherese e Michail Gorbatschow, l’ex Presidente dell’Unione Sovietica, che sono oggi con noi. Benvenuti!
L’inconcepibile felicità del Novembre 1989: in Pariser Platz e in molti altri luoghi della nostra città era percepibile e in molti cuori resterà viva. Questo ci ha dato la forza di fare di Berlino quella che è oggi: una metropoli aperta al mondo e tollerante, una città che vive della sua molteplicità. Un luogo che fa incontrare le persone, senza guardare alla loro provenienza, colore della pelle, religione o il loro stile di vita.
Anche se oggi festeggiamo il giorno più felice della nostra giovane Storia, noi non dimentichiamo: per molti milioni di persone un mondo giusto senza muri non è ancora una realtà. La promessa di Libertà, Democrazia e una vita dignitosa è per loro ancora oggi un sogno non realizzato. Si, proprio così: parecchi cliché della guerra fredda che credevamo estinti, esistono in Europa ancora oggi. Libertà e Democrazia non sono regali. Devono essere conquistati e preservati da ogni nuova generazione. Berlino dimostra che ciò è possibile.
Niente e nessuno può legittimare la repressione. Niente e nessuno può rifiutare il desiderio di libertà e la volontà di autodeterminazione. Da nessuna parte. E niente potrà proteggere a lungo i regimi autoritari dal richiamo della democrazia e della giustizia.
Perciò auguriamo a tutte le persone che soffrono all’ombra dei muri del nostro tempo, che anche loro provino ciò che abbiamo provato noi: un nuovo Coraggio, una partenza, un cambiamento per superare le ingiustizie e il dolore. Questo è il messaggio che inviamo tutti insieme dalla Porta di Brandeburgo e da Berlino: che i muri in calcestruzzo e i muri nelle teste non siano eretti così alti e in eterno – sono superabili, se le persone si incontrano e prendono il loro destino nelle loro mani.
A loro va la nostra solidarietà.”
Klaus Wowereit, Sindaco di Berlino
“Herzlich willkommen am Brandenburger Tor, dem Symbol der deutschen Einheit!
Fast drei Jahrzehnte lang war dies das Symbol für die Teilung Berlins und Deutschlands. Vor 25 Jahren war es der Ort, an dem die Menschen aus Ost und West auf der Mauer tanzten. Hier in Berlin, an vielen Orten in der ganzen DDR und in unseren mittel- und osteuropäischen Nachbarländern haben mutige Bürgerinnen und Bürger Geschichte geschrieben, deutsche Geschichte, europäische Geschichte, Weltgeschichte. Ihnen verdanken wir das Glück der friedlichen Revolution. Wir verneigen uns vor der Entschlossenheit, dem Mut und der Tatkraft dieser Menschen, von denen viele heute Abend unter uns sind. Stellvertretend nenne ich die Bürgerrechtlerinnen Ulrike Poppe und Freya Klier und unseren Ehrenbürger Wolf Biermann. Es war auch von zentraler Bedeutung, dass es in unseren mittel- und osteuropäischen Nachbarländern Menschen gab, die den Freiheitskampf vorantrieben – wie Lech Wałeşa, der heute hier ist. Und andere, die mit ihrer Besonnenheit und ihrem Mut dafür sorgten, dass die friedliche Revolution möglich wurde. Dafür stehen Miklos Nemeth, der frühere ungarische Ministerpräsident, und Michail Gorbatschow, der damalige Präsident der Sowjetunion, die heute bei uns sind. Herzlich willkommen!
Das unfassbare Glück des November 1989: Am Pariser Platz und an vielen anderen Orten in unserer Stadt war es spürbar und in vielen Herzen bleibt es lebendig. Das hat uns die Kraft gegeben, Berlin zu dem zu machen, was es heute ist: zu einer weltoffenen und toleranten Metropole, einer Stadt, die von ihrer Vielfalt lebt. Einem Ort, der die Menschen zusammenführt, ganz gleich welcher Herkunft, Hautfarbe, Religion oder Lebensweise. Wenn wir heute den glücklichsten Tag unserer jüngeren Geschichte feiern, dann vergessen wir aber auch nicht: Für viele Millionen Menschen ist eine gerechtere Welt ohne Mauern längst noch nicht Wirklichkeit. Das Versprechen von Freiheit, Demokratie und einem Leben in Menschenwürde ist für sie bis heute ein unerfüllter Traum. Ja, mehr noch: Manch totgeglaubtes Klischee aus dem Kalten Krieg scheint selbst in Europa wieder auf. Freiheit und Demokratie sind kein Geschenk. Sie müssen erkämpft und in jeder Generation neu bewahrt werden. Dass das möglich ist: Dafür steht Berlin. Nichts und niemand kann Unterdrückung legitimieren. Nichts und niemand darf den Freiheitswunsch und den Selbstbestimmungswillen der Menschen zurückweisen. Nirgends. Und nichts wird autoritäre Regime auf Dauer schützen vor dem Ruf nach Demokratie und Gerechtigkeit. Daher wünschen wir allen Menschen, die unter den Mauern unserer Zeit zu leiden haben, dass sie auch so etwas wie wir erleben: neuen Mut, Aufbruch, Veränderung, um Unrecht und Leid zu überwinden. Das ist die Botschaft, die wir gemeinsam vom Brandenburger Tor in Berlin aussenden: Mauern aus Beton und Mauern in den Köpfen, seien sie noch so hoch und für die Ewigkeit gebaut – sie sind überwindbar, wenn sich Menschen zusammenfinden und ihr Schicksal in die eigenen Hände nehmen. Ihnen gilt unsere Solidarität.
Klaus Wowereit, Berlins Bürgermeister
Fonte: http://www.berlin.de/rbmskzl/aktuelles/pressemitteilungen/2014/pressemitteilung.223343.php#Pregunta20