In quest’articolo vorrei parlarvi della mia settimana perfetta.
E’ iniziato tutto un venerdì sera, il ventitré maggio per l’esattezza. Uscito da lavoro percorro tutta Ku’damm in bici sotto il diluvio. La mia meta è la zona di Berlino di fronte all’immenso parco di Tiergarten, una zona di edifici bassi, imponenti e sorvegliati dalla Polizei: la zona delle ambasciate, tra cui, quella italiana. Si, immaginate bene, mi stavo recando a votare. Il mio seggio era all’interno dell’Ambasciata, ma non nell’edificio in cui si recano i cittadini italiani che necessitano di assistenza e che trovano i quattro classici sportelli ad aspettarli (per la cronaca: sportello AIRE, sportello Passaporti, sportello Certificati di matrimonio e nascita, sportello Carte d’identità – se la mia memoria non sbaglia), ma quel palazzo in cui quasi nessuno è mai entrato, in quegli uffici riservati al personale e a pochissime altre persone. Il seggio di Hildebrandstraβe 2 si trovava al terzo piano e c’erano tantissime persone che votavano o che presiedevano il seggio come scrutatori.
Ebbene si: in un piovoso venerdì, alle otto di sera, dopo una giornata di lavoro per la maggior parte di loro, i cittadini italiani si erano recati all’Ambasciata di Berlino per esprimere il loro diritto di voto. Quelle persone, quelle stanze di un bianco quasi accecante, mi hanno commosso. Molti di noi erano in bici, quindi giravamo fradici con la nostra lettera elettorale in mano per i seggi, ma non per questo avevamo facce arrabbiate o stanche. Anzi. Il bello di votare all’estero è che qui la campagna elettorale arriva sfumata: non ci sono titoloni sulle prime pagine dei giornali, non ci sono urla o slogan al telegiornale della sera. Qui arrivano le notizie solo se le si vanno a cercare. Quindi ognuno si può documentare su ciò che gli interessa, si è costretti ad andare a cercarsi la propria lista, il proprio candidato, il programma. Anche se lontani, forse siamo più vicini e interessati alla politica dei molti che, in Italia, si limitano soltanto alla facciata delle notizie, senza approfondire.
Uscì dall’Ambasciata sentendomi leggero pensando che il weekend si preannunciava interessante.