Stefano e Berlino
Stefano e Berlino

Stefano e Berlino

Sono arrivato a Berlino per la prima volta l’agosto del 2009.

Viaggiavo da solo, con uno zaino e con un paio di cambi d’abito oltre che alla mia fedele macchina fotografica.

Arrivai all’aeroporto di Tegel in tarda serata e, guardandomi intorno, cercavo di capire dove fosse quella fermata del bus che avevo cercato su internet prima di partire, quella che mi avrebbe portato a quell’albergo che non avevo prenotato.

Rinunciai. Mi avvicinai al primo taxi e mostrai l’sms che avevo sul cellulare con il nome dell’albergo. Ricordo ancora esattamente tutto: Best Western West Berlin, in Güntzelstrasse 14. Nonostante arrivai a mezzanotte passata, il receptionist – un uomo di circa duemila anni d’età – mi fece comunque il check-in e mi diede una stanza. Non una stanza qualsiasi: la business room.

Mi ritrovai quindi in una stanza enorme con un letto matrimoniale, i rubinetti d’oro in bagno e un piccolo leggio con sopra tutte le copie di giornali economici come il Wall Street Journal. Il mio breve viaggio iniziava molto bene.

Faccio amicizia con due ragazzi italiani del mio albergo e decidiamo di girare insieme la città.

L’albergo era situato a Berlino Ovest, quindi la prima cosa che vidi fu la Siegessaule, la colonna con l’angelo dorato sulla punta, reso famoso dal film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders.

Girai interrottamente per tre giorni, meravigliato dagli spazi enormi a cui non ero abituato nella mia “piccola” Torino, i grattacieli affianco a vecchi edifici sopravvissuti alle bombe della seconda guerra mondiale, i parchi (in realtà vere e proprie foreste dentro la città con volpi, conigli e migliaia di scoiattoli), i parchi giochi e i musei. La vita. Ecco cosa mi ha colpito a Berlino: la vita scorre serena, apparentemente senza problemi, con persone che ti sorridono quando, per caso, vai a sbattere contro di loro perché cammini con il naso all’insù. Se qualcuno mi chiedesse cosa c’è da vedere a Berlino risponderei così: devi guardare in sù!

Che Berlino fosse nel mio destino si capiva.

Infatti, dal gennaio 2012 è diventata la città scritta sui miei documenti e nel mio cuore.

Berlin ist arm, aber sexy. – Berlino è povera, ma sexy.

Klaus Wowereit, sindaco di Berlino

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