Angelo Gagliano nasce il 01 Marzo 1971 a Torino e lavora come Consulente Informatico. Ama la fotografia, il teatro, il cinema, i viaggi, le escursioni e colleziona coltellini, macchine fotografiche e cineprese. Lo si potrebbe definire come “eclettico”, in realtà gli piace semplicemente collezionare hobby. Fin da piccolo è sempre stato attratto dalle macchine fotografiche e si è iscritto ad un corso di fotografia. Era il 1998: da allora, con alti e bassi, non ha mai smesso di scattare. Frequenta il gruppo FO.TO. da quando si è fatta l’uscita sulle favole.
1) Quando e come ti sei avvicinato alla fotografia?
Mi sono avvicinato alla fotografia nel ‘97/’98 circa, durante una vacanza in Abruzzo, per la precisione a Scanno, dove ho conosciuto un gruppo di ragazzi appassionati di fotografia e mi hanno fatto provare a fare qualche scatto. Fatto sta che al ritorno a casa ci siamo fermati casualmente a San Marino e lì, sempre casualmente, ho trovato un sacco di negozi di fotografia. Ho comprato la mia prima reflex “CANON EOS 3000”. Arrivati a Torino mi sono iscritto al Club fotografico La Mole dove ho partecipato al corso base di fotografia e da qui è iniziata la passione.
2) Chi è che ti ha ispirato?
Nel mio caso sarebbe più corretto dire “cosa”, nel senso che ho sempre avuto una passione per la luce. Mio padre mi ha raccontato che la prima volta che mi ha portato al cinema , avrò avuto 4 o 5 anni, dopo una decina di minuti che era iniziata la proiezione, ero sparito dalla poltrona ed ero seduto sulle scale a giocare con le luci dei gradini, ed oggi alla tenera età di quarant’anni non ho ancora smesso di giocare con la luce.
3) Qual è il tuo artista preferito?
Penso che sia Vittorio Storaro: è stato il direttore della fotografia di film come Ultimo tango a Parigi (che dire dell’inquadratura dove lei è seduta sulla vasca e Brando è in vestaglia di fronte alla finestra), oppure Apocalypse Now (nell’ultima sequenza del film, l’inquadratura notturna dell’accampamento del colonnello Kurtz).
4) Qual è la tua ottica preferita?
Non ho un’ottica preferita. Mi piace sperimentare con ottiche differenti.
5) Qual è il tuo soggetto preferito?
Mi piace fotografare la natura nelle sue svariate forme dal paesaggio alla macro ed ultimamente ho provato la caccia fotografica. Molto bella ma alquanto complicata e costosa.
6) Quali effetti ha la fotografia nella tua vita, privata e non?
Diciamo che ha effetti positivi, mi diverto molto a fotografare in giro e qualche volta sono anche appagato dal risultato. A dire il vero, questo è un pò raro, ma mi diverto molto lo stesso.
7) Quali sono i tuoi progetti fotografici futuri?
Vorrei dedicarmi alla caccia fotografica o comunque a fotografie naturalistiche, ma sinceramente l’importante è scattare in compagnia.
8) Dilemma eterno: Nikon o Canon?
Senza un motivo particolare ho sempre avuto Canon e mi sono sempre trovato bene, quindi “squadra che vince non si cambia”.
9) Che consiglio daresti a chi ama fotografare?
Non sono molto buono a consigliare ma direi che un consiglio valido è scattare scattare scattare. Soprattutto adesso che non si usa più la pellicola.
10) Fai un saluto alla rivista.
Come si usa dire: “Buona luce a tutti.”
Intervista completa: Numero Quindici